Il primo tempo vede gli Orange dominare nel possesso palla con più del 60%; i danesi però non corrono particolari rischi sia grazie alla solidità del reparto difensivo comandato da un Agger in grande spolvero sia per una rigorosa disciplina tattica che ingabbia Sneijder. Il trequartista campione d’europa deve prendere palla nella propria metà campo e non risulta incisivo, senza una regia accurata le risorse olandesi sembrano diminuire notevolmente e i tulipani non sembrano in grado di produrre azioni pericolose. La Danimarca invece oltre a difende bene si fa vedere spesso in zona d’attacco e in almeno 4 occasioni va vicni al gol negatogli da un ottimo Stekelemburg.
Il secondo tempo inizia con il vantaggio olandese, un cross di Van Persie dalla sinistra mette in imbarazzo la difesa danese e dopo uno sfortunato rimpallo, Agger  mette la palla nella propria rete. L’autorete al primo minuto ‘sega’ le gambe alla Danimarca che perde sia la solidità dimostrata nel primo tempo e che incisività in fase offensiva, complice anche la condizione fisica di Bendtner unica punta di ruolo a disposizione del ct Olsen. Sneijder torna a dettare i tempi del gioco e l’Olanda può aministrare senza particolari rischi. Al 40’ c’è gloria anche per Kuyt che segna con un tap-in facile facile dopo il palo colpito da Elia su un fantastico assist di Sneijder.
Sneijder(6,5): dopo un primo tempo non alla sua altezza torna in cabina di regia e dimostra quanto il gioco dell’Olanda dipenda dalle sue geometrie.
Elia (7): entra per uno spento Van Der Vaart e si mette subito in luce, diventa il pericolo principale per la difesa danese dimostrando grande freschezza e un’ottimo dribbling. Il palo gli nega la gioia del gol ma sicuramente avrà convinto il ct Van Marwijk a dargli spazio in futuro.
Agger (6,5): il primo tempo del centrale del Liverpool è da vero ‘muro’ non lascia nulla al caso e dirige la difesa in modo impeccabile, lo sfortunatissimo autogol ridimensiona la sua prestazione e nel secondo tempo cala con tutta la squadra, insieme a Sorensen è il migliore dei suoi.
Van Der Vaart (5): prestazione anonima del centrocampista del Real che non da ne quantità ne qualità per la causa olandese, la sostutizione con Elia è la mossa vincente e questo la dice lunga.
Kuyt (5): il gol non lo salva da una citazione tra i peggiori in campo, corre a vuoto e si sveglia solo quando la Danimarca ormai ha mollato il colpo, da lui ci si aspetta ben altro.
Kjaer (5): vicino ad Agger sfigura,ha buone qualità ma pecca di inesperienza e nel secondo tempo si addormenta lasciando buchi, un classico esempio è il gol di Kuyt su cui il centrale del Palermo sarebbe nettamente in vantaggio.