A Città del Capo si affrontano la Francia di Raymond Domenech ed il coraggioso Uruguay dell’ex Milan, Tabarez. I transalpini partono con un’offensivo 4-2-3-1 con il Anelka unica punta e alle sue spalle il trio Ribery, Gourcuff e Govou. Solo panchina quindi per Henry e Malouda con il primo più volte invocato da compagni di squadra e stampa. La “Celeste” risponde con un assetto molto coperto con 3 difensori centrali ed un centrocampo foltissimo per cercare di ribaltare l’azione a favore delle due punte Forlan e Suarez. Partita accesa solamente in avvio con un’occasione per parte. Prima Ribery va via sulla fascia sinistra e dopo aver saltato Victorino recapita sui piedi di Govou una palla che chiede solamente di essere spinta in porta ma il giocatore del Lione fallisce clamorosamente facendo aumentare i dubbi chi a lui avrebbe preferito i vari Benzema, Ben Arfa e Nasri. La risposta dell’Uruguay non si lascia attendere ed è il solito Diego Forlan ad impegnare Lloris con un tiro a giro. Il resto del primo tempo scorre sui binari voluti dal tecnico uruguaiano che ingabbia le fonti del gioco francese e con i galletti incapaci di creare grattacapi alla solida coppia centrale Lugano-Godin. La ripresa pare avere lo stesso copione con Domenech che si affida all’estro di un Gourcuff in versione irritante e che inserisce solo nel finale Henry e soprattutto Malouda. La gara vive di un sussulto solo ad un quarto d’ora dalla fine quando il neoentrato Lodeiro si fa ammonire due volte in pochi minuti e lascia i suoi in dieci. L’assalto finale dei galletti è però inutile e la partita finisce con uno scialbo 0-0 che porta tutte le squadre del Girone A ad 1 punto.
PROMOSSI:
Daby (7,5): Il centrocampista dell’Arsenal viene schierato a sorpresa da Domenech e risulta di gran lunga il migliore in campo. Se qualcuno pensava che il problema dei “galletti” fosse trovare un sostituto all’altezza di Vieira si sbagliava di grosso perchè il Gunners attacca, ruba palloni, imposta e si inserisce con le muovenze dell’ex giocatore della Juve. Se solo non predicasse nel deserto…
Godin (7): Il centrale difensivo del Villareal non avrà di certo i piedi per impostare l’azione, visto che sparacchia palloni in curva a non finire , ma è una diga insuperabile per Anelka Govou ed Henry. Va a comporre una coppia di rara fisicità con il capitano Lugano.
Perez (6,5): Il centrocampista del Monaco gioca una partita di grandissimo sacrificio con corsa e recuperi per 90′. Conferma le ottime voci che giravano su di lui e si conferma elemento insostituibile per una nazionale che, se confermerà questa condizione fisica, può dare molto fastidio nel Girone A.
Forlan (6,5): Non sarà stato facile per l’attaccante dell’Atletico Madrid passare dagli assist forniti da Aguero Simao ecc alle partite di sacrificio tattico che lo attendono in nazionale. Unica luce di una formazione che sembra avere gravi difficoltà nell’impostare il gioco. Rinuncia al ruolo di prima punta cercando di aiutare il centrocampo e lanciare la velocità di Suarez ma all’ennesimo passaggio non controllato dal compagno d’attacco pare chiedersi “chi me lo ha fatto fare ?”.
Gourcuff (4): chiamato a dare vivacità e freschezza al gioco offensivo della Francia, le Petit Zizou, sfoggia una prestazione priva di carattere ed idee. L’unico sussulto è una punizione indirizzata sotto l’incrocio dei pali ben disinnescata da Muslera. Per il resto sembra di rivedere il ragazzo svogliato ammirato al Milan con inutili leziosismi e tocchi infiniti. Domenech lo toglie per disperazione.
Suarez (4,5): Forse sarebbe sbagliato chiedergli di avere la stessa media realizzativa che ha nell’Ajax ma l’attaccante dei lanceri sembra uscito da una puntata di “Mai dire Gol ” con una quantità di passaggi e stop sbagliati impressionante. Forlan si sacrifica per dargli la possibilità di mostrare le sue qualità ma lui risulta impalpabile tanto da chiedersi a cosa stia pensando Cavani relegato in panchina ad assistere a tanto scempio.
Ribery (5): Il trequartista del Bayern è la stella di una Francia che da lui si aspetta grandi cose. Lui non ripaga la fiducia di tecnico e tifosi andando ripetutmente a sbattere contro la diga eretta da Victorino e Lugano. L’unico sussulto viene vanificato da Govou che “cicca” il pallone dell’1-0 recapitatogli da numero 7. L’impressione è che la sua testa sia sul mercato piuttosto che sul Mondiale.
Lodeiro (3): Entra nella ripresa, preferito a Gargano, per dare qualità al centrocampo dell’Uruguay e per cercare di far rifiatare i suoi. Riesce nell’impresa di far imbestialire Tabarez raccogliendo due cartellini gialli in pochi minuti lasciando la sua squadra in dieci in balia dell’assalto finale dei francesi.