A Polokwane i vice campioni del mondo affrontano le giovani promesse del Messico. Lo schieramento iniziale della Francia sembra ad alto potenziale offensivo ed a Ribery, Gouvu, Anelka e Maluda è affidato il compito di violare la porta di Perez, bocciato invece il campioncino del Bordeaux Gourcuff, pare per malumori di spogliatoio. Nel Messico ”salta” Aguilar sulla destra, Moreno entra nel cuore della difesa lasciando Osorio ad agire da fludificante. La differenza di freschezza atletica risulta subito evidente, i messicani hanno un’altro ritmo e solo la fisicità e l’esperienza dei giocatori di Domenech tengono il risultato fermo sullo 0-0 per la prima ora di gioco. Salcido sulla sinistra è una vera piaga per i galletti e il movimento continuo di Dos Santos finisce per sfiancare i lenti e macchinosi centrali francesi. Al 64′ va in scena lo schema preferito dal Messico: taglio dell’attaccante esterno, nell’occasione Hernandez, e palla a scavalcare la difesa. Il fuorigioco se c’è, è millimetrico e non scagiona la disattenzione della difesa francese, Hernandez salta Lloris e insacca. La reazione della Francia è nulla e il Messico gestisce la partita fino a trovare il raddoppio: Barrera semina Evra e Abidal lo stende in area, al 79 della ripresa rigore per il Messico. Sul dischetto va Blanco che non fallisce, 2-0 perentorio e meritato. Curioso che i gol siano arrivati dai tre giocatori entrati a partita in corso, Hernandez, Barrera e Blanco hanno infatti iniziato la partita al fianco del ct Aguirre.
La Francia non ha idee ne forze per reagire e incassa questa sconfitta che la condanna ad un’eliminazione quasi certa, troppe coincidenze dovrebbero accadere per mantenere vivo il sogno di rivalsa francese, possiamo dunque dire che salvo improbabili sorprese oggi esce la prima Big del mondiale 2010.
Salcido (8): Per settanta minuti è ovunque, fa muro su Govoù e Maluda ed è il più pericoloso dei suoi in zona offensiva, non butta via mai la palle, fa sempre la cosa giusta al momento giusto. paga dazio gli ultimi venti minuti in cui può addirittura concedersi il lusso di riposare visto che i nuovi entrati sistemano la partita.
Dos Santos (7,5): alla stella del Galatasaray manca solo il gol per coronare una grande partita, macina kilometri in pressing riconquistando notevoli quantità di palloni e mantiene lucidità quando ne è in possesso. le condizioni fisiche del giovane ex Barca sono strepitose e attualmente è la miglior sorpresa del mondiale.
Blanco /Hernandez (8): entrano per fare la differenza e la fanno, un gol a testa per stendere i vice campioni del mondo e guadagnarsi una buona fetta di qualificazione.
Ribery (3): l’ala del Bayern era la speranza dei tifosi francesi per questi mondiali, diventa invece il principale colpevole del fallimento. Irritante fino a livelli sconcertanti, perde ogni duello fisico, tecnico e in velocità , sempre e  con qualsiasi avversario.
Domenech (4): come abitudine nel calcio, quando niente nella squadra gira, non potendo attaccare l’intera squadra si incolpa l’allenatore. il 4 a Domenech rappresenta il voto di una Francia composta da grandi campioni, che si lascia strapazzare senza un briciolo di orgoglio dai ”ragazzini” messicani. Viste le polemiche per come è arrivata al mondiale e il rendimento in questa manifestazione, sarebbe stato meglio se Henry quel pallone l’avesse lasciato uscire al posto che prenderlo di mano.