Calciopoli ci regala ogni giorno intercettazioni e telefonate che arrivano come pugnalate al cuore di chi ama il calcio.
Il calcio italiano ha subito un forte danno delle sua immagine dalla vicenda e ora bisognerebbe ripartire da facce simpatiche e giocatori che fanno innamorare la gente di questo sport. Una di queste è sicuramente Antonio Cassano, il talento di Bari Vecchia, è riuscito a farci sorridere persino venendo intercettato.
La conversazione è del 3 febbraio 2005 tra Cassano (allora alla Rom) e Mazzini (vicepresidente federale all’epoca di Carraro e coinvolto nel “sistema Moggi”):
Mazzini, dopo una serie di risate sguaiate, dice che per lui è come un figlio, che ha lavorato per portarlo nella Nazionale di Lippi.“Sei grasso – dice il dirigente federale - qui si allenano (riferendosi al Palermo in ritiro a Coverciano n.d.r), una cosa che tu non fai mai“.
Cassano, nel suo barese da centro storico, prende in giro la difesa della Roma e promette che non farà cazzate: : “Sai che io sono differente. Io allenarmi? Datemi il pallone, io faccio allenare gli altri“.
Forse peccherà di superbia ma Cassano era, e rimane, il miglior talento italiano e questo blog sosterrà fino all’ultimo giorno la sua convocazione in nazionale.